Paura di Volare: Fearless - Vol. 2 (Italian Edition) by S.L. Jennings

autore:S.L. Jennings [Jennings, S.L.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788855312417
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-10-26T23:00:00+00:00

Mi svegliai di scatto, fradicio di sudore. Ansimavo, tremavo e non ero solo nel mio letto.

«Shhh, shhh. Va tutto bene. Sono qui. Sono proprio qui con te.» Il suo profumo familiare mi travolse, e sentii le sue piccole braccia attorno a me, che mi stringevano con tutte le sue forze. «Sono qui, tesoro. Sono qui. Non era reale. Era solo un sogno... solo un sogno.»

Angel mi stava calmando, tenendomi vicino al suo corpo, assorbendo il mio dolore. Avevo il viso bagnato e salato, ma non era per il sudore. Stavo piangendo. Proprio come aveva detto che stavo facendo da una settimana o giù di lì.

Mi rannicchiai sul suo seno e lasciai che mi stringesse fino a essere abbastanza calmo per parlare. Non mi piaceva quella mia debolezza; non mi piaceva aver bisogno che lei si prendesse cura di me. Quello era il mio lavoro. E adesso... adesso ero quel ragazzino, disposto a fare qualsiasi cosa solo per sentirsi amato.

Angel mi accarezzò la schiena fino a quando il movimento mi indusse ad addormentarmi di nuovo. Quella volta, non sognai niente, e quando mi svegliai, era passata già da un pezzo l’ora per andare al lavoro.

Mi alzai di scatto come se il letto fosse in fiamme. «Ho già avvisato. Hai l’influenza» grugnì Angel, con la voce roca per la stanchezza. Era sdraiata accanto a me, ma sapevo che era stata sveglia a lungo. C’era una grande tazza di quello che sospettavo fosse caffè sul mio comodino. Sulla tazza c’erano solo tre lettere nere e in grassetto: I, C, A. Tuttavia, anche il manico era nero, a forma di una F. Se quello era un indizio sul tipo di giornata che ci aspettava, ero nella merda fino al collo.

«Questo è il terzo giorno che manco questa settimana. Devo andare.» Mi passai una mano tra i capelli umidi. Quando sollevai il braccio, mi resi conto di quanto fossi indolenzito. Forse avevo veramente l’influenza. Sarebbe stato molto più facile da spiegare rispetto alla vera ragione per cui avevo evitato il lavoro, o il mondo intero.

Angel si mise seduta, scuotendo la testa. «Amber insiste che tu ti prenda un altro giorno e torni carico la prossima settimana. Non vuole rischiare di far ammalare i bambini.»

Ovviamente. Vengono prima i bambini e il loro benessere, come dovrebbe essere. Peccato che non mi fossi limitato a interessarmi dei bambini. No. Dovevo innamorarmi della sorella di Toby. E lei non mi voleva. Mi aveva respinto. Non solo. Era disgustata da me.

E tutto quello aveva solo rafforzato ciò che avevo sentito dentro di me per anni. Ero disgustoso. Ero imperfetto. Ero danneggiato. Una donna che lavorava in uno strip club per crescere il suo fratellino muto e viveva in uno dei quartieri più loschi di Charlotte, mi guardava come se fossi feccia. Come se fossi un mostro.

Angel aveva ragione. Ero ancora troppo preso dai dubbi e dal disprezzo per me stesso per ispirare quelle giovani menti. Come avrei potuto? Non ero un modello da seguire. Anche senza l’ombra dell’oscuro passato che

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